Lezione n.4: contrattare un pacchetto viaggio
“Se solo avessi letto prima questo foglio” pensai “avrei potuto evitare di comprare i regali alle mie amiche visto che potevo concordare i souvenir al momento della partenza”.
In quel preciso momento, mi si avvicinò un uomo di trent’anni circa, con una camicia bianca di lino dalla quale mostrava un petto più che villoso e un costume a pantaloncino blu che mostrava invece una dimensione del bamboo più che esagerata. Aveva i capelli ondulati di colore nero, folti e pieni di gel, una mascella prepotente e due labbra che somigliavano a due canotti per il rafting dalle quali si intravedeva lo smalto bianchissimo dei denti. Si era fermato davanti a me con il sole alle spalle. Socchiusi gli occhi per cercare di eliminare tutta quella luce del sole che avevo puntata sul viso e portando una mano alla fronte, quasi volessi creare la visiera di un cappello, lo guardai per cercare di capire cosa volesse da me. “Che già avessi rimorchiato il mio primo big bamboo per la serata?” pensai immediatamente e con un po’ di felicità inconscia.
«Disculpame» mi disse sorridendo.
«Italiana?».
«Sì» feci io ridendo.
«AHIO AHIO, hablo poco italiano» fece lui portandosi una mano alla nuca mentre l’altra era adagiata sugli addominali scolpiti e rivestiti da un pelo foltissimo.
«Siamo messi male» risposi digrignando i denti e mostrando un sorriso di circostanza. Poi proseguii «Do you speak english?».
Lui fece cenno di no con la testa e si sedette accanto a me continuando a sorridermi e dicendo «Me puedo sentar aqui a tu lado?».
Credo che mi stesse dicendo che si stava sedendo accanto a me.
“Apprezzo le persone intraprendenti!” pensai e così lo lasciai fare.