Lunedì, Pillola numero 16

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le storie di silvia

Lezione n.4: contrattare un pacchetto viaggio

Beh avevo un po’ ingigantito la bugia ma sicuramente avrebbe sortito un effetto migliore così proseguii «è tutto in mano agli avvocati, il patrimonio, i cavilli legali» e poi aggiunsi con tono sospirato come se non bastasse la cazzata appena detta «E la custodia di Sophia!».

A quel punto la ragazza cambiò immediatamente sguardo, la fronte che prima era tesa d’un tratto si distese visibilmente e le sopracciglia nere o quello che rimaneva di esse suppongo dopo la depilazione completa, da inarcate divennero rilassate e, con fare molto meno insistente e assolutamente compassionevole, poggiò tutte e cinque le sue falangette smaltate sulla mia mano e disse «I figli sono sempre quelli che soffrono di più in queste situazioni, lo so perché i miei genitori sono divorziati».

La guardai come si guarda un’amica, non le potevo certo dire che Sophia in realtà era il nome del criceto che aveva acquistato la mia amica Ina e che era l’unico nome che mi venne in mente in quel momento. Nel frattempo il collega si era immediatamente voltato e ritornò a fissare il suo computer mentre lei con voce roca aggiunse «Non sarebbe allora il caso di sfogare tutto il nervosismo e lo stress in un bel rafting?».

Rimasi in silenzio.

 Non potevo credere alle mie orecchie. Continuava ad insistere con quel rafting come se fosse la cura di ogni male, come se lei prendesse la percentuale su ogni persona che faceva quel fottutissimo giro in canoa per le rapide di un fiume! 

Racimolai tutta la calma che mi rimaneva in corpo e le chiesi «Scusi, come si chiama?».

«Ludovica» disse lei guardandomi come se mi avesse appena svelato la verità assoluta sul rafting.

«Ludovica» le dissi fissandola con stupore e con la voce tremante «Credo che forse lei abbia ragione. Alla fine credo che mi farà bene rilassarmi facendo un po’ di rafting. Perché non provare, no?».

E così dicendo lei fece un sorriso per la vittoria appena conseguita e iniziò a stilare tutto un programma pieno di escursioni, rafting, snorckeling, soggiorni e qualsiasi cosa il pacchetto potesse offrirmi. Avrei tanto voluto chiederle se mi avesse inscritto anche ad una esperienza di paracadutismo estremo, ma evitai l’ironia in quella situazione, se non altro perché lo avrebbe fatto seriamente. Così passai più di un quarto d’ora ad annuire estasiata su ogni proposta che andava inserendo nel pacchetto. Alla fine pagai il totale del viaggio con la carta di credito e appena ebbi tutte le carte in mano, me ne andai quanto più lontano possibile da quel posto. Avevo i biglietti della mia vacanza e un programma che non avrei minimamente seguito. ‘fanculo al rafting!

Così ripensando a quanta scrupolosità aveva avuto Ludovica decisi quanto meno di leggere il programma.

L’introduzione non era niente male: “La nuova possibilità di scoprire il vero volto della Giamaica: non solo sole perenne e mare cristallino, bensì natura primordiale ed incontaminata. Una ricchissima storia di colonie, pirati e schiavi africani, e l’affascinante cultura rasta, non solo musica”.

 Ci vediamo il prossimo lunedì 

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