Lezione n.4: contrattare un pacchetto viaggio
«No» ripose gentilmente la ragazza, poi iniziò a scrutarmi con aria di sufficienza e a quel punto capii che sicuramente le avevano già raccontato dell’episodio del pullman, così aggiunsi sempre in maniera gentile e ostentando una velata innocenza «Sa, già ieri sera ho fatto attendere più del dovuto gli altri passeggeri, non vorrei che si fosse replicato quel genere di spiacevole inconveniente».
«Sì, mi hanno già avvisata di ieri sera».
Il suo sguardo era fermo e immobile su di me, o meglio sulle paillette del mio bikini, poi iniziò a sorridere e aggiunse «E’ stata fortunata ad arrivare adesso, se fosse arrivata prima, avrebbe trovato tutti qui riuniti ad aspettarla».
«Oh mio Dio! Non mi dica che hanno iniziato ad insultarmi anche questa mattina. Non le avrà mica detto a quelle iene il numero del mio bungalow, vero?».
«No. Stia tranquilla nessuno sa dove è alloggiata, è regola nostra tutelare la privacy dei nostri ospiti, però le do un consiglio: cerchi di essere più puntuale domani. Per la riunione informativa non si preoccupi, stasera informerò la guida di farle un riassunto su quanto c’è da sapere» e così dicendo mi strizzò l’occhio.
Mi sentivo molto più sollevata, adesso potevo andare in spiaggia senza particolari sensi di colpa. Così la salutai con un grande sorriso, misi gli occhiali da sole, voltai le spalle e mi allontanai. Mi bloccai un attimo al centro della hall, poi volgendo il capo indietro le chiesi ad alta voce sorridendo «C’erano proprio tutti ad aspettarmi?».
Lei annuì.
«Anche le pazze isteriche che mi avranno insultato quindi?».
Continuò ad annuire.
«Compresa la bambina malefica e miss Cotonata?».
Alzò gli occhi al cielo.
«Grazie!» e ridendo mi avviai verso la spiaggia.
Camminando lungo il percorso di ciottoli che avevo intrapreso dopo che un signore molto gentilmente mi aveva indicato la strada più vicina alla spiaggia, frugavo nella mia borsa da mare alla ricerca del mio ipod. Volevo distendermi e rilassare la mia mente con un po’ di musica ad alto volume nelle orecchie così mentre cercavo il lettore, trovai il programma della vacanza, accartocciato e stropicciato in fondo alla borsa, tra la bottiglietta d’acqua e la mia inseparabile agenda nera, dalla quale non riesco mai a separarmi.
Assorta nei miei pensieri selezionai la canzone e iniziai a sentire a tutto volume “Sei nell’anima” di Gianna Nannini. Arrivai in spiaggia e dopo aver scelto il posto, gettai immediatamente la borsa sulla sabbia. Scrutai con lo sguardo tutta la baia, una distesa immensa di sabbia bianca e acqua cristallina mista al colore dello smeraldo: un vero paradiso!
L’orizzonte era così chiaro da confondersi con la linea del mare e il mare si perdeva nel cielo. Sembrava come se suscitasse una forte attrazione sul mio corpo, come se da un momento all’altro dovessi tuffarmi per nuotare nell’infinito, come se, nuotando verso quell’orizzonte inesistente, avrei finito per nuotare anche nel cielo. E mentre provavo ciò, immaginavo la scena di me che nuotava nel cielo. A quel punto capii che andare in vacanza fu una scelta più che giusta! Ne avevo proprio bisogno, perché nessuna folle sogna di nuotare in cielo!
Così scrollando le spalle, mi voltai immediatamente e sistemai il telo da mare sulla sdraio.
La situazione era ottimale.
Avevo la spiaggia, il mare cristallino, il cielo infinito e il sole che picchiava sulla mia pelle bianca come il latte e imburrata con la protezione SPF 50 simile a quella che si usa per proteggere i bambini. L’unica nota dolente era il mio ipod, che inviava a tutto volume la canzone di Umberto Tozzi “Ti amo”, che non era proprio il massimo della vita per me in quel momento.
Così lo spensi, era inutile cambiare canzone, visto che tutti i file che avevo inserito nella playlist avevano il mood depressivo che ultimamente mi caratterizzava.