ALTROKè – cucina italiana con contaminazione peruviana

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ALTROKè

Italian cuisine with Peruvian contaminations

Location

L’interno del ristornante è molto ampio, tavoli piccoli e una mise en place non eccezionale, ma ben curata. Acustica non eccessiva, per una cena si discute tranquillamente senza essere disturbati dai vicini di tavoli. Cambierei onestamente le piantane di Ikea.

Il servizio

Accogliente, gentile e preparato e simpatico
Simona e l’altro ragazzo sono cordiali, simpatici e preparati nell’esporvi il menù e spiegarvi i piatti e gli ingredienti peruviani da cui nascono le contaminazioni con la cucina italiana, grazie ad uno chef natio del Perù.

I piatti

I piatti sono molto ben eseguiti e curati nella mise en place.

Una cucina creativa che gioca e unisce la tradizione italiana al particolare utilizzo di alcuni ingredienti e di preparazioni peruviane.

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Ottima la ceviche di tonno rosso marinato al lime con coriandolo, cipolla rossa e peperoncino. Il gusto e la leggerezza dei sapori è un ottima entrée che apre le danze con carattere e delicatezza allo stesso tempo.

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A chi non piacesse il pesce, una valida alternativa è fornita dalla tartare di manzo con noci croccanti, mousse allo zola e tuorlo fuso. Delicata ed eccezionale per il palato.

 

 

 

 

Riguardo ai primi, a mio avviso lo chef deve ancora perfezionarsi.

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La proposta delle linguine cacio e pepe servite con una tartare di gamberi è veramente qualcosa di eccezionale come la sua presentazione anche se meno eccezionale è la quantità di cibo nel piatto, che ad un certo punto ti fa pensare con nostalgia ai menù giapponesi “All you can eat“.

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Alcune proposte, come le linguine al nero di melanzana bruciata e il risotto al gorgonzola, zucca e cozze andrebbero riviste.

 

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Il primo, le linguine, senza il supporto della tartare di scampi non lascia in bocca alcun sapore, mentre il secondo rimane completamente slegato tra i sapori e gli ingredienti. La presentazione è sempre molto curata e, in questo caso, supera altamente il gusto.

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 Una parentesi a parte va fatta per la carta dei vini: ottima selezione e buon rapporto qualità/prezzo. Vi consiglio di assaggiare il Ciliegiolo di Narni! 

 

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Infine il filetto di Angus, timo e aglio su letto di carapulcra è delizioso. La carne è ben controllata nella sua cottura lievemente al sangue ed è sicuramente di ottima qualità, quindi si evince una grande attenzione per le materie prime. Stessa attenzione dovrebbe però essere rivolta all’uso del sale: il letto salato di carapulcra stimola a bere almeno mezzo litro di acqua.

Il costo del menù è medio-alto, in linea con i prezzi di Milano. Per una cena con 4 coperti, 2 antipasti, 4 primi, 4 secondi, 2 bottiglie di vino e acqua il costo è di circa 56 euro a testa.

Tutto sommato per la tipologia di ristorante e per la zona nella quale è ubicato è un ottima alternativa alle classiche pizzerie o giapponesi. Forse dovrebbero rivedere il listino dei prezzi in rapporto alle porzioni. Non è un ristorante stellato e piatti un po’ più abbondanti non guasterebbero. Ottimo staff, deliziosi piatti, porzioni minimal. Per il resto, che dire, provatelo!
DOVE SI TROVA?

 CONSIGLIO: attenzione al parcheggio! Essendo una zona residenziale è molto difficile trovare un posto auto … rischiate di girare per un bel po’ di tempo prima di sedervi a tavola. 

 

 Che dire? Da provare! 

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